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Giuseppe Martini (Osimo 1897 - Roma 1984)

La storia

 

 - combatté come ufficiale nella 53esima armata comandata dal Generale Maurizio Gonzaga e rimasto ferito e mutilato durante la battaglia di Udi-logh fu insignito nel 1917 della medaglia di Bronzo al Valor Militare;

 

 - partecipò più volte al concorso SAVOIA-BRABANTE istituito dalla Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra, CASA MADRE DEL MUTILATO P.za Adriana Roma dove S.E. il Generale Maurizio Gonzaga del  Vodice fece parte della Commissione Giudicante presieduta dall'On. Carlo Delcroix dove risultò vincitore per la sezione scultura nel 1934 e nel 1938.

 

Nato ad Osimo nel 1897, frequentò l'Accademia di Belle Arti di Urbino, lasciò forzatamente il campo di battaglia e tornò alla sua passione: l'Arte.

 

Il giovane Martini iniziò il suo percorso artistico ad Osimo, proseguì nella Regione Marche fino ad arrivare nella Capitale negli anni Venti, frequentando il quartiere degli Artisti "Delle Vittorie" allora nascente dove aprì il suo laboratorio vivendo i cambiamenti artistici propri di quegli anni definiti moderni, lambiti dal "futurismo", dal " razionalismo" scolpendo e dipingendo sino agli anni Sessanta.

 

 Le sue opere hanno il sapore dell'amore per la Patria e la famiglia, raccontano il dolore e la speranza, sono avvincenti e nella scultura monumentale esprimono una concezione puramente plastica di chi vuole che la scultura sia arte e volume eseguita con l'aiuto di un mestiere fatto di scienza e di conoscenza.

 

Progettista ed esecutore di grandi opere monumentali nelle Marche, dedicate ai caduti della Grande Guerra.

 

Trasferitosi a Roma nel suo laboratorio in via Paolucci de Calboli, Martini contribuisce, collaborando con architetti ed urbanisti quali Piacentini e Sabbatini, alla realizzazione di decori che abbelliranno interi quartieri come Delle Vittorie, Trionfale,  Garbatella.

 

La sua salute precaria non gli permise più di dedicarsi alle opere monumentali, ma si adoperò, tenacemente, per insegnare ai giovani l'arte della scultura; frequentò tutti i grandi artisti dell'epoca, continuò a creare opere in gesso o in cera, partecipò a numerose mostre, alle Quadriennali di Roma, alla 25° Biennale di Venezia, al Circolo Internazionale Artistico.

 

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